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Buca delle Fate
Buca delle Fate
Perché visitare Buca delle Fate?
Sin dal sentiero che ti porta alla cala, ti immergerai in un contesto straordinario. Sarai circondato dai profumi, colori e sapori della macchia mediterranea. Sotto l’ombra dei lecci scorgerai reperti etruschi che cattureranno la tua attenzione e meritano di essere fotografati.
All’uscita dalla macchia si aprirà un panorama di bellezza indescrivibile: falesie che riflettono la luce del sole e si stagliano su un male blu che più blu non si può. E poi scorgerai la piccola spiaggia dove finalmente potrai sdraiarti e concederti il relax!
Dove si trova Buca delle Fate?
Buca delle fate si trova a Baratti, nell’omonimo golfo situato al centro della Toscana. Anche se c’è molta confusione vista la diffusione di questo nome, almeno in Toscana. Basta pensare alle zone del Valdarno, Arezzo, Pisa e Pienza che vanta una o più Buca delle Fate, che nulla hanno a che vedere con quella che si trova lungo la Costa degli Etruschi.
Dove si trova il Golfo di Baratti?
Solitamente questa è la domanda che segue a quanto detto poco fa. Giustamente non tutti possono conoscere certe zone della Toscana, piccole località, che una volta che si incontrano dispiace molto allontanarsene. Questo Golfo si trova ai piedi di Populonia, nel territorio del comune di Piombino, al centro della Toscana appunto.
Come si arriva a Buca della Fate?
Questa baia si nasconde in mezzo a due promontori, quello di Populonia e quello di Piombino. Si raggiunge in due soli modi: a piedi oppure in barca.
Per quanto riguarda il sentiero pedonale, c’è da dire che esistono svariati percorsi, uno più lungo e uno più breve.
Quello più lungo parte da Piombino, Calamoresca per l’esattezza, ed è lungo 16 chilometri. Una bella passeggiata che consigliamo solo ai veri amanti del trekking e della natura. L’altro, più breve ma comunque bello, parte da Populonia ed è lungo 3,5 chilometri.
Come raggiungere la spiaggia di Baratti?
Questa è la domanda che qualcuno si pone una volta scoperto che per raggiungere la baia c’è un po’ da camminare. In effetti è più che comprensibile, visto che durante le calure estive la voglia di camminare può venire meno. Allora sì, la soluzione è sicuramente accomodarsi sulla spiaggia di Baratti. Sabbia fine e scura a causa dei depositi di ferro che questo terreno ancora contiene, mare cristallino e alle spalle una pineta unica nel suo genere e famosa in tutto il mondo.
Dove parcheggiare a Baratti?
Populonia e Baratti sono spesso intesi come essere la stessa cosa anche se non è così. E’ possibile parcheggiare a Baratti per raggiungere Buca delle Fate, ma il tragitto si allunga un po’. Noi infatti consigliamo di andare la mattina presto e accaparrarsi il posto nel piccolo parcheggio di Populonia da dove parte il sentiero più breve.
Perché questa baia è così affascinante?
Buca delle Fate è un luogo molto particolare e ben distante dalle spiagge conosciute lungo questa stessa costa dell’alta maremma. La spiaggia è a grana grossa, composta da ciottoli e sassi e circondata da falesie che si stagliano nel mare più azzurro che c’è. La forma di questi grandi scogli è talmente particolare che cattura l’attenzione anche grazie al suo colore che sembra riflettere quello del sole, in netto contrasto con l’azzurro del male e il celeste del cielo. Le forme bizzarre degli scogli sono dovute al lavoro incessante di mare e vento che battono costantemente lungo questo lato di costa. Resterai affascinato dalla meraviglia che madre natura ha creato in questo luogo incantato. Perché parliamo di luogo incantato? Scoprilo insieme a noi.
Buca delle Fate leggenda
E’ una domanda che in molti si fanno e in effetti a ragione, visto che il nome di per sé evoca una storia leggendaria dimenticata, forse, ma sempre suggestiva. In un tempo lontano e indefinito si narra che molti pescatori si avvicinavano a questa baia rimanendo ammaliati da ciò che vedevano. Ogni giorno si presentava davanti ai loro occhi uno spettacolo sempre diverso, della durata effimera di qualche secondo, tanto da far loro pensare di essere in sogno. Vedevano sirene, cavallucci marini e delfini che giocavano spensieratamente e raccontarono tutto questo nei loro villaggi. Un giovane particolarmente incuriosito dalle loro storie, Valerio, decise di andare a vedere personalmente se ciò che veniva raccontato fosse vero, ma durante il tragitto, la barca su cui viaggiava si ribaltò e si ritrovò in luogo paradisiaco fatto di alghe e coralli, popolato da sirene giovanissime che giocavano allegramente. La fidanzata non vedendolo più tornare andò alla ricerca del giovane fidanzato e dalla disperazione si mise a piangere in riva al mare. Ogni lacrima si trasformava in perla quando entrava a contatto con il delfino che si era avvicinato per consolarla. Una sirena vide queste perle preziose e chiese al delfino se poteva averle. Fu a questo punto che il delfino propose un baratto: avrebbe dato le perle alla sirena se solo lei avesse liberato il giovane pescatore. Il giovane venne finalmente liberato e venne organizzata una grande festa per celebrare questo evento.